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Drabble sul Fandom di Harry Potter
Il Bottone
Non era niente di speciale.
L'aveva trovato per terra nella stanza che Harry aveva diviso con Ron, un oggetto dimenticato che Ginny custodiva come un tesoro.
A volte, di notte, prendeva quel bottone dal suo baule e lo stringeva tra le mani. Lo baciava in un gesto che solo dopo anni avrebbe giudicato infantile, ma che all’epoca la faceva sentire bene.
Si era staccato dalla giacca leggera che Harry aveva portato alla Tana durante la prima estate che aveva passato con loro. Ginny l’aveva raccolto e tenuto in tasca da allora.
Era come avere Harry lì, vicino al suo cuore.
Gelosia
Dean aveva sempre saputo che non sarebbero stati insieme per sempre, ma non gli importava.
Ginny era tutto ciò che lui, in quanto ragazzo, non si permetteva di essere: era dolcezza, fragilità, ma allo stesso tempo aveva una forza che le invidiava.
Lo rendeva completo.
Si sentiva in competizione con Harry Potter, perché vedeva che lei lo cercava con gli occhi.
Un giorno, vedendo che lui si stava avvicinando, aveva stretto forte a sé la sua Ginny.
“Sei… geloso?” Il sorriso di Ginny dimostrava chiaramente quanto lei si sentisse importante per lui, non un trofeo, ma un tesoro da proteggere.
Solo un Bacio
It started out with a kiss
How did it end up like this
It was only a kiss, it was only a kiss
Ginny era uscita dalla Stanza delle Necessità con le ginocchia molli, aveva guardato Harry e aveva capito che Cho non era rimasta lì per caso.
Non voleva che si frequentassero, era egoista per questo?
Sapeva di non avere diritti su di lui. Però aveva sperato che lui l’avrebbe notata…
Attese per quella che le sembrò un’eternità il ritorno di Harry nella Sala Comune. Nel vederlo su di giri, capì. Il vuoto che sentiva dentro era difficile persino da immaginare.
Lasciò Dean. Anche se ci aveva pensato in passato, ora era davvero convinta.
Alla partita con Corvonero l’avrebbe fatta a pezzi.
Il tuo respiro
Il bottone non le serviva più, stava in fondo al baule, dimenticato tra le cose che meno le interessavano.
Nonostante avesse avuto altre storie, non si era mai sentita così, perché aveva sempre desiderato Harry. Soltanto in quel momento era riuscita ad ammetterlo con se stessa.
Ai piedi dell’albero, mentre la abbracciava, poteva sentire il respiro di lui arrivare tiepido alle sue spalle e poteva rilassarsi, cullata dal movimento ritmico del suo torace.
Ginny poteva sentire il profumo di Harry su di sé, quando andava a dormire.
Si sentiva felice, finalmente, e sentiva che con Harry sarebbe sempre stato così.
[AU], 8, Fred Weasley
Gaming
Capelli rossi, occhi svegli e un’espressione tranquilla.
Un giocatore non si espone troppo.
Fred non avrebbe mostrato mai le proprie debolezze.
Con le carte lui era invincibile, diventava un altro.
In quel momento era in gioco ben più del denaro: la sua vittoria segnava la penitenza massima per suo fratello Percy.
Goerge era fuori gioco da un po’, la responsabilità era tutta sua.
Quando poggiò la scala sul tavolo, vide il fratello sbiancare: aveva vinto.
“Ci siamo Perce! Ora dovrai eseguire gli ordini”
Mentre tagliava l’erba, Percy Weasley maledì se stesso per aver creduto alle promesse dei suoi malefici fratelli.
[Femslash], Luna Lovegood, (Cho Chang)
Kiss me
Le labbra rosse di Cho erano perfette.
Luna la osservava, avrebbe voluto parlarle, ma Cho sembrava interessata a Cedric, che sicuramente la stava invitando al ballo.
Immaginava come potesse essere baciare quelle labbra colorate di rosso.
Invidiava chiunque avesse il coraggio di avvicinarla.
Pensando di non avere niente da perdere, si avvicinò al vischio.
Luna era strana, tutti lo pensavano.
Cho non si ritrasse quando si avvicinò a lei.
Un solo bacio, breve e leggero. A Luna bastò per capire che quelle labbra erano come le sue: morbide e dolci.
"C'è il vischio", disse a Cho, con naturalezza. Sorrisero entrambe.
[Hurt/Confort], Sibilla Cooman, Narcissa Malfoy
La Profezia
Non sopportava quella sentenza.
Chiusa nel bagno Narcissa, per un attimo, ripensò all’uomo che continuava ad amare, con nostalgia.
Quando l'avrebbe rivisto? Troppo tardi.
In quel momento, proprio mentre si controllava gli occhi, che da troppo tempo piangevano lacrime asciutte, entrò nella stanza una donna bionda.
“Non tutto ciò che si crede perduto lo è per sempre, nella solitudine e nel silenzio potrete ritrovare il senso dell’amore che fu. Lui tornerà e sarà come rinascere.” Disse con occhi vacui, poi scosse la testa: “Scusi, diceva?”
Narcissa spalancò la bocca, rinfrancata dalla sua profezia: “Niente, la stavo solo ringraziando, signora Cooman.”
[Missing Moment], Minerva McGranitt
Cammino
Mentre guidava gli studenti verso la sua tomba, si sentiva svuotata.
Non reggeva la posizione, le aspettative che tutti sembravano avere.
Avrebbe dovuto dire qualcosa, lo sapeva.
Come poteva rendere giustizia all’uomo più grande che lei avesse mai conosciuto?
Incrociò lo sguardo con Hagrid, che piangeva senza contenersi e per un attimo, desiderò essere al suo posto.
Mi manchi, Albus.
Guidami, aiutami a proteggere gli studenti come hai sempre saputo fare tu.
Dammi un segno della tua presenza ed io sarò forte abbastanza.
In quell’istante, un soffio di vento le carezzò il viso.
Aveva risposto alla sua preghiera: era pronta.
[Horror], Severus Piton, Draco Malfoy
Nebbia
Una nebbia nera aleggiava quella notte nei sotterranei di Serpeverde.
Draco si era alzato, da bravo prefetto aveva preso la bacchetta e aveva iniziato a camminare in mezzo a quel buio denso. Era curioso nonostante la paura lo stesse rendendo poco sicuro nei suoi movimenti.
Puntava la bacchetta nel buio, tenendo la schiena appiccicata al muro per non essere colto di sorpresa. Sperava di raccogliere qualche punto per la sua Casa, trovando magari qualcuno fuori dai dormitori, probabilmente un buffone responsabile per la nebbia, magari fosse stato un Grifondoro. Malfoy era terrorizzato, ma non avrebbe ammesso la sua paura.
Mentre passava davanti a una porta, questa si aprì e all’improvviso sentì due mani fredde che lo afferravano da dietro.
Draco urlò, tentando di scattare lontano, ma le mani non mollavano la presa.
L’uomo era grande e oscuro e lui stava tentando la fuga, troppo spaventato per reagire.
Si adagiò a terra, sconfitto.
Piton, piuttosto indispettito dalla reazione di Malfoy, raccolse il ragazzino svenuto e lo portò in infermeria.
Non gli avrebbe detto che, in realtà, quella figura spaventosa che l’aveva catturato, era il suo professore, che in quel momento era impegnato a rimediare allo scherzo di qualche buontempone dell’ultimo anno.
[Post Saga], Bellatrix Black
L’inferno deve attendere
Bellatrix pensava di avere conosciuto bene l’inferno in vita, ad Azkaban.
Adesso era morta.
Immaginava che loro l’avrebbero presa subito, invece non era ancora successo.
Per gli uomini, lei non era nulla più di una macchia lievemente più scura nella luce, un’ombra nell’ombra.
Non la vedevano, ma lei c’era.
Costretta a vedere i Sanguesporco conquistare ruoli troppo importanti nel Mondo Magico.
I Mangiamorte in quegli anni erano stati inutili.
Quanto tempo era passato?
Troppo.
Il buio ogni giorno minacciava d’inghiottirla.
E lo attendeva, senza paura.
Aspettava il suo inferno. Doveva sperarlo, non poteva pensare di passare in quel modo l’eternità.
[Prompt, odore di Marcio], Minerva McGranitt, Fred Weasley
La Pozione.
“Cosa sarebbe questo?” chiese la McGranitt tappandosi il naso.
Fred sogghignò, erano stati geniali. Avevano fatto saltare la lezione.
Lei alzò un sopracciglio, impaziente: avrebbe fatto bene a parlare: “La Pozione è andata male”.
“Per quanto io la trovi simpatico, signor Weasley, la sua abilità è più grande di quello che vuole dare a vedere. Dubito che quest’olezzo sia un errore”.
Attese un secondo: “…ma non posso dimostrarlo, quindi torni nel suo dormitorio. Grifondoro perderà dieci punti a causa della sua incapacità nel preparare Pozioni”.
L’odore di marcio era insopportabile. Piton avrebbe dovuto lavorare molto per liberarsene.
Fred sorrise, soddisfatto.
[Love], Luna Lovegood, Narcissa Malfoy,
Coppia
Luna non conosceva il significato di 'coppia'.
Per questo si era stupita nel vedere i Malfoy, suo padre li aveva presentati così, abbracciarsi e baciarsi in modo molto diverso da quello che lei conosceva.
“Sono troppo piccola per capire?”
“No, te lo spiego io: sono innamorati.”
“Cosa vuol dire?” Chiese confusa.
“Un innamorato pensa che la persona che ama sia la più importante, desidera passare tutta la vita con lei.”
“Come noi?”
“No, gli innamorati si scelgono, poi fanno dei bambini, come loro, vedi, quello è Draco, andrà a scuola con te.”
Quanto avrebbe voluto che suo padre si innamorasse.
[Generale], Sibilla Cooman
La Grama Sotto Spirito
Tutti la evitavano.
Al mattino, quando Sibilla le si avvicinava per parlare un po’, la Caporal trovava sempre qualcosa di urgente da fare per lasciarla lì, come una sciocca. Sola.
Sibilla pranzava con loro, ma non credeva la conoscessero davvero.
Qualcuno le aveva mai chiesto una premonizione? No.
La cercavano? No.
Anche ora, mentre, chiusa nella stanza delle necessità, beveva dalla bottiglia per annegare il suo cuore, si domandava se mai qualcuno l’avrebbe consolata.
Guardandosi allo specchio, sospirò. Posò la bottiglia.
"Presto verrà il mio momento. Le mie funeste predizioni si avvereranno, la smetteranno di chiamarmi La Grama sotto Spirito”.