Non sei sola
Feb. 22nd, 2020 10:07 pmPersonaggi: Andromeda Black, Ninfadora Tonks, Remus Lupin, Teddy Lupin
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prompt: neonato
Non sei sola
Andromeda ricordava ancora la gioia negli occhi e nell'aspetto di sua figlia quando le aveva raccontato che si era innamorata. La donna stava iniziando a pensare che forse Ninfadora stesse aspettando un momento di pace per costruirsi una famiglia. Lo capiva, anche se lei non aveva agito allo stesso modo.
Quando poi le aveva presentato Remus era rimasta estasiata: un uomo intelligente, rispettoso e chiaramente innamorato di sua figlia. Potevano essere molto felici insieme, nonostante lui avesse quel grosso problema del quale Ninfadora non le aveva parlato: era un licantropo.
Andromeda lo aveva saputo ed era un po' prevenuta prima di averlo conosciuto, ma con il passato che aveva avuto aveva imparato che molte volte a fidarsi delle chiacchiere si sbaglia e quella volta era stata felice di aver messo a tacere i suoi cattivi pensieri e di averlo conosciuto senza troppi pregiudizi.
La notizia della morte di Ted l'aveva distrutta. Si sentiva in colpa per essere rimasta lì nella loro casa, quasi certa di essere al sicuro perché Bellatrix le aveva giurato che lei avrebbe vissuto senza lo sporco Mudblood che aveva sposato. Glielo aveva fatto scrivere.
Il piccolo Teddy era nato il mese successivo alla sua morte, riportando un po' di luce nelle loro vite che ormai non erano che un susseguirsi di lutti e di pessime notizie.
Quando Ninfadora aveva portato alla madre il piccolo Teddy, quella sera, la donna l'aveva preso dalle sue braccia con le lacrime agli occhi. "Resta," aveva implorato. "Non è necessario che andiate... non andate, vi prego."
"Siamo parte dell'Ordine e possiamo fare la differenza." Ninfadora aveva salutato Teddy trasformando il suo volto a ricordare un cane, il capelli del piccolo erano diventati azzurri mentre sorrideva. Poi madre e figlia si erano abbracciate per un tempo lungo e brevissimo allo stesso tempo. Nessuna delle due voleva lasciare l'altra andare, ma il momento era giunto.
"Tornate a casa."
"Faremo il possibile."
Teddy dormiva tra le sue braccia quando Andromeda aveva ricevuto la notizia da parte di Molly Weasley: Harry Potter aveva trionfato come tutti speravano, ma c'erano state delle perdite nella battaglia, perdite che per lei erano insostituibili.
Si sentiva come se le avessero strappato il cuore dal petto: incapace di provare emozioni, apatica.
L'unica ragione per cui continuava ad alzarsi ogni mattina era il piccolo Teddy, l'unica famiglia che le era rimasta. Avevano bisogno l'uno dell'altra per sopravvivere e la donna faceva il possibile per essere per lui tutto ciò di cui aveva bisogno.
A volte guardando nei suoi occhi vivaci rivedeva Ninfadora e quella sua dote così unica che rendeva Teddy troppo simile a lei. Andromeda a volte non riusciva a fermare le lacrime quando Teddy cambiava il colore dei capelli, lui subito si ingrigiva sentendo la tristezza della nonna.
Era chiaro che il neonato sentisse la mancanza della madre, lei doveva essere forte.
Harry Potter diventò il padrino di suo nipote e le stette vicino. Anche Narcissa le mandò delle lettere, ma ci volle parecchio tempo e l'intercessione di Harry perché le due sorelle alla fine si incontrassero. Aveva detto troppi addii nella sua vita, non avrebbe perso anche Narcissa senza tentare, in fin dei conti lei credeva ai pregiudizi.