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Garanzia, garanzia canaglia


 

Giuseppe, sbattendo sul bancone un router wifi: Non funziona, dovete cambiarmelo oggi.

Commesso, cercando di sorridere: Buonasera, che problema c'è, signore?

Giuseppe, irritato: C'è che non funziona, come ho detto. 

Commesso: vuole che proviamo a vedere se riusciamo a farlo funzionare qui o preferisce un cambio o un rimborso.

Giuseppe: Un rimborso. Subito.

Commesso, aprendo la scatola: Come preferisce. Mi può dare lo scontrino per il rimborso? Intanto controllo che nella scatola ci sia tutto.

Giuseppe: Lo scontrino? Perché, non vi fidate?

Commesso, inserendo lentamente i dati nel computer: Noi ci fidiamo, signore, ma l'ultima volta che abbiamo venduto questo prodotto è stato otto mesi fa e non credo lei l'abbia comprato da noi, a meno che non ci sia stato un errore nel sistema e in quel caso mi serve il suo scontrino.

Giuseppe, rosso in viso: Ma certo che l'ho comprato qui.

Commesso, accondiscendente: Va bene, ma quando?

Giuseppe, imbarazzato, guardandosi intorno per prendere tempo: Ripensandoci, vogliamo provare a vedere se funziona?

Commesso, sorridendo: Ma certo, facciamo subito. 

Giuseppe, educatamente: Grazie.

Commesso, dopo aver acceso il router e averlo connesso alla rete: il suo acquisto funziona.

Giuseppe, confuso: ma non è senza fili?

Commesso, perplesso: Sì, nel senso che basta collegarla alla rete e che per i computer e i cellulari è sufficiente inserire la password. Non ha letto le istruzioni?

Giuseppe, ancora imbarazzato: La ringrazio, lo farò. Arrivederci, è stato gentilissimo.

Commesso: Arrivederci.


Commesso 2: Complimenti, tutti da te vengono questi furboni.

Commesso: Non lamentiamoci, ha anche ringraziato.

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A che ora è la fine del mondo?


Ali, si siede su una panchina occupata da una giovane ragazza bionda che sta leggendo un libro: Buongiorno.

Laura, guarda l'estraneo di sottecchi e ricomincia a leggere: Buongiorno.

Ali: Oggi è davvero una giornata speciale, non trova? 

Laura, sospirando: Sì, è bellissima.

Ali: Non bellissima, solo speciale. Tra circa un'ora saremo di fronte a qualcosa di unico, sono venuto qui per lo spettacolo e non vedo l'ora, anche se forse per voi non sarà così piacevole.

Laura: Va bene, io sto cercando di finire il libro.

Ali: Mmm... no, non finirai il libro.

Laura, sopracciglia aggrottate: Devo cambiare panchina?

Ali, avvicinandosi alla ragazza: Ti svelo un segreto. Tra meno di un'ora un asteroide cadrà laggiù, causando un bel po’ di problemi per l'umanità.

Laura, incredula: La fine del mondo? Oggi? Ma io devo ancora andare in ferie! No, dai, aspettiamo l'anno prossimo. 

Ali: Eh, dipendesse da me volentieri, ma non decido io.

Laura, mettendo via il libro: quindi un asteroide?

Ali: Sì, in tanti pezzi.

Laura: ma di solito cadono in Giappone o negli Stati Uniti, non qui. Ancora ancora avrei capito Milano, ma qui in campagna? Non passano neanche gli aerei...

Ali: Ma non morirete mica subito, tranquilla.

Laura: Oh, grazie. Che bella consolazione.

Ali: Siamo un po' in giro per il mondo, vi portiamo via noi. Non tutti, abbiamo fatto delle scelte purtroppo… Sai com’è, siete tanti. Ma tu sei fortunata.

Laura: Oh, sei il primo che me lo dice. Non ho mai vinto neanche la pasta alla pesca, sempre i biglietti cumulativi.

Ali: Sei stata estratta! Verrai con noi, sul nostro pianeta finché la terra non si sistema. 

Laura, circospetta: e la tua astronave scommetto che è in un viottolo buio, magari nel giardino di un palazzo distrutto. Irriconoscibile all’occhio umano e io ti dovrei seguire fin lì senza fiatare.

Ali: L'ho messa sul tetto di un palazzo. Ho già avvisato un po' di umani, ma non mi sembravano convinti. I miei capi mi hanno consigliato di aspettare che cadesse, soprattutto  visto che ho a che fare con gli Italiani.

Laura, ridendo: Siamo famosi nell'universo?

Ali: un po'... siete gli unici ad aver fregato un abitante di Astro Vega. Loro sono furbi, ma uno gli ha venduto una batteria convincendolo che fosse omologata per la sua navicella, e invece non funzionava. Ha quasi scatenato una guerra galattica…

Laura: Eh, che volete, forse non conosceva gli standard di Astro Vega. Mi spiace, non siamo tutti così.

Ali, molto serio: Lo so, infatti non vi abbiamo esclusi anche se qualcuno aveva fatto richiesta, io ero già stato in vacanza qui e mi sono offerto volontario.

Laura, osservando il cielo: in effetti che cos’è quella cosa?

Ali: Eh, io te l’avevo detto. Ma non preoccuparti. Aspettiamo qui, vediamo che succede, poi ce ne andiamo sul mio pianeta.

Laura, incapace di parlare, inizia a piangere.

Ali: Su, non moriranno in tanti, vi portiamo via perché ci saranno meno risorse qui e questo pianeta ormai non è preso molto bene. 

Laura: Grazie, offendi anche la Terra, allora. 

Ali: No, a me piace. Diventerà difficile abitare qui, ma vedrai che si riprenderà.

Laura, sospirando: Voglio ancora credere che tu sia un terrestre bugiardo, ma sto cominciando ad avere qualche dubbio adesso.

I due dalla panchina osservano impotenti il meteorite, che lento si avvicina.

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