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Fandom: Metaphor- Refantazio
Prompt: Viaggio
Personaggi: vari

Gallica - 100
Will - 100

Gallica

Da quando erano saliti sul carro, Gallica si sentiva nervosa. Ogni volta che guardava Will aveva l'impressione di essersi dimenticata qualcosa di molto importante, vitale per la missione, se solo fosse riuscita a ricordarsi cosa. 

"è la prima volta che fai un viaggio?" Gli chiese, anche se sapeva già la risposta.

Lui annuì. "Non sono mai uscito dal villaggio prima."

"Giusto, sei stato sempre col principe." 

Will e il principe sono una cosa sola. 

Ma che sciocchezza! Forse stava invecchiando, si disse, più probabilmente era solo stanca.

Però gli assomigliava. WIll e il principe come erano due gocce d'acqua.



Will

Le spine gli premettero contro la gola e il Principe ansimò, prendendo fiato a fatica.

Nell'ultimo periodo anche pochi passi lo stancavano, tutto ciò che poteva fare era leggere il suo libro e dormire.

In sogno egli si vedeva come un giovane dai capelli blu con occhi eterocromi e due gambe agili che gli permettevano di correre. 

L'altro se stesso era partito per un viaggio per salvare il povero Principe che, debole e indifeso, non aveva possibilità di sopravvivere.

Si rese conto di non riuscire a svegliarsi. Poco male: quell'avventura era più interessante della sua triste vita.



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Drabble
Partecipano al COWT 14
Prompt: VIAGGIO
Fandom: Persona 5



La cosa più importante - 100
Il profumo - 100
Il libro - 100
Il mentore - 100
Morgana - 100
Nuova dimensione - 100
Un abbraccio freddo - 100
Sorelle - 100










La cosa più importante

Era dall'inizio dell'anno scolastico che Ann aspettava il momento della partenza per le Hawaii: la spiaggia, il mare, la natura selvaggia, la vita da turista.

Mentre preparava la valigia, però, si rese conto che la destinazione non le importava più come prima.

La cosa che desiderava di più era condividere quell'esperienza con Ren, poter visitare un nuovo luogo insieme, vivere per una volta lontana dal caos di Tokyo e dal loro... impegno sociale.

Sorrise mentre finiva di scegliere i vestiti, gli accessori e i costumi. Forse, di fronte al mare, sarebbe riuscita a confessargli i suoi pensieri.




Il profumo

Ryuji aveva impiegato la settimana precedente alla partenza a cercare il profumo giusto da portare in viaggio.
Vista la sua sfortuna con le ragazze era giunto alla conclusione che gli mancasse qualcosa. Ann gli aveva dato l'idea quando aveva parlato di un profumo che le faceva girare la testa. Ecco come avrebbe ottenuto il suo primo successo con una donna.
Era certo di avere trovato il profumo giusto: era maturo e speziato, lo faceva sentire più adulto, più sicuro di sè.
Aprì la valigia e... ma dov'era?
"Non ci credo. Che idiota!" Esclamò. A casa, ecco dov'era.






Il libro

Ogni volta che era andata in viaggio, Makoto aveva iniziato a preparare la valigia scegliendo quali libri portare con sé. Per la prima volta, però si era trovata in difficoltà. Arrossì pensando a quanto le scarpe eleganti che aveva tra le mani sarebbero state bene con l'abito azzurro che aveva scelto per la serata libera. Si domandò se lui le avrebbe notate, se si sarebbe complimentato con lei per l'abbinamento con la borsa e il bracciale che le aveva regalato pochi giorni prima.

Non aveva poi così tanto tempo, pensò, un solo libro sarebbe stato più che sufficiente.





Il mentore


Yusuke aveva sempre seguito Madarame nei viaggi durante i quali promuoveva la sua arte. In genere passava il suo tempo da solo ad ammirare le opere esposte nelle gallerie e nei musei in cui il suo mentore veniva accolto con tappeti rossi e applausi.

Il ragazzo si chiedeva se sarebbe mai riuscito a raggiungere il livello di quell'uomo che tanto ammirava, che l'aveva preso sotto la sua ala protettiva e gli dava la possibilità di accompagnarlo.

Per lui era un onore e gli andava bene così, anche se avrebbe tanto desiderato essere considerato e ammirato insieme a lui.




Morgana

"I gatti non viaggiano in aereo." Stupido Ryuji, pensò Morgana.

Quando riprenderò la mia vera forma gli farò vedere io come sono perfettamente in grado di viaggiare.

Non sono un gatto, ma non sono neanche un umano come lui. Zittì il pensiero, non sopportava sentirsi così confuso.

Lui desiderava solo vivere quelle esperienze in compagnia di Lady Ann, starle vicino di fronte all'oceano e proteggerla anche dall'altra parte del globo terrestre.

Non gli importava il viaggio in sé.

"Taci, Ryuji!" Ann gli accarezzò la testa, "La prossima volta andiamo più vicino, così vieni con noi. Non ti arrabbiare."




Nuova dimensione

La stanza era buia, Futaba accese una torcia ed entrò. Al suo interno uno scrigno richiedeva il codice di apertura. La ragazza lo digitò con sicurezza e in pochi istanti si ritrovò catapultata in una nuova stanza: aveva trovato un portale grazie al quale aveva viaggiato in un mondo nuovo.

Si guardò intorno, non aveva mai visto niente del genere, era al settimo cielo. Utilizzò le shortcut da tastiera per salvare, ma non sembravano funzionare.

Sentì un brivido scenderle lungo la schiena mentre leggeva le parole scritte in basso a sinistra sullo schermo: connection error, the game will now close.





Un abbraccio freddo

Viaggiare in prima classe la faceva sentire diversa. Quando arrivava in aereo accompagnata da personale dedicato attirava sempre l'attenzione su di sé e a lei questo non piaceva. Aveva chiesto a suo padre di permetterle di sedere insieme ai suoi compagni di classe in occasione del viaggio alle Hawaii e quando lui l'aveva accontentata la ragazza gli era saltata al collo, in un abbraccio affettuoso, proprio come faceva da bambina.
Lui l'aveva allontanata con un'espressione fredda. "Non mi sembra qualcosa di cui andare fieri."
Haru si era sentita sola, come sempre. Non riconosceva più suo padre.


Sorelle

Kasumi e Sumire erano arrivate stremate all'hotel riservato alle concorrenti.

Il viaggio delle due sorelle era stato costellato di ritardi e imprevisti, ma appena avevano chiuso la porta e si erano rifugiate nella loro stanza si erano subito sentite meglio. Avevano richiesto una cena in camera e si erano addormentate vicine, rinfrancate l'una dalla presenza dell'altra.

Kasumi come sempre aveva dato una grande dimostrazione di carattere e di competenza tecnica. Esibirsi dopo di lei la metteva sempre un po' a disagio. Ma ogni volta bastava il suo sorriso a incoraggiarla: "Vai e fai il tuo meglio, Sumi!"


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