Un passo verso il fondo
Mar. 14th, 2019 09:19 pmPersonaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Draco Malfoy
Partecipa al COWT9
Prompt: Scontro
Parole: 1222
Lucius Malfoy sembrava cambiato, nei suoi occhi la fierezza era stata sostituita da un cupo senso di smarrimento. Harry immaginò che non dovesse essere stato facile per lui perdere tutto ciò che aveva e trovarsi, come si dice in questi casi, dalle stelle alle stalle.
Si sentiva stupido; ma provava pietà per un uomo che, ne era certo, non la meritava affatto. Lucius l’avrebbe ucciso, avrebbe portato in trionfo Voldemort e sarebbe diventato finalmente potente. Uno dei nuovi ministri del mondo magico corrotto, del mondo di terrore che i Mangiamorte stavano tentando di costruire.
Mentre pensava a queste piccole, poche cose, sentì Hermione che lo chiamava. Si rese conto che il processo era stato momentaneamente interrotto e insieme a lei uscì a prendere una boccata d’aria.
“Una giornata noiosa, eh…” Hermione avrebbe preferito essere in qualsiasi altro posto, le bastava non essere lì,, ma il suo senso della giustizia le aveva impedito di fingere impegni per evitare di vedere di nuovo i Mangiamorte. Avrebbe testimoniato volentieri per Narcissa, ma tutti gli altri meritavano di marcire ad Azkaban.
“Già,” disse Harry senza pensare, “Dici che almeno quel Mangiamorte avrà quello che si merita?”
“Malfoy? Quello ha sempre avuto la prontezza di saltare sul carro giusto all’ultimo minuto, e poi è ricco. Se la caverà, vedrai.”
Mentre i due parlavano tranquilli, videro Draco dall’altro lato della piazzetta; Harry non poté fare a meno di sfidarlo con gli occhi, puntandoli dritti su di lui.
La situazione era pesante per Draco. Era solo, aveva ceduto alla sua codardia e aveva pianto in quei giorni, in quel mese che aveva passato praticamente da solo a casa. Una casa non sua, perché la sua era stata subito confiscata dal Wizengamot, che cercava prove per inchiodare quanti più Mangiamorte possibile.
Sapeva che suo padre non era un grande uomo. Gli aveva insegnato a usare la sua posizione, a sfruttarla e a intimorire gli altri. E adesso? Che posizione aveva? Avrebbe dovuto ringraziare Potter e la So-tutto-io? Avrebbe dovuto trattarli come suo padre trattava il Signore Oscuro? Baciare i loro mantelli e chinare la testa? Offrire loro suo figlio, sempre che un giorno ne avesse avuto uno, chiaramente.
Una parte di lui non avrebbe mai lasciato andare le convenzioni che erano state valide fino a quel tempo, ma l’altra parte si stava impegnando a spiegargli che in realtà le cose non sarebbero più state come prima.
Per questo quando incrociò i due eroi, Draco si sentì in dovere di dimostrare qualcosa. Perché lo faceva? Era paura? Paura di non essere più in grado di essere in posizione di vantaggio? Paura di mostrarsi debole come si sentiva?
“Ci mancavate solo voi a rendere infernale questa giornata.”
Hermione ridacchiò tranquilla: “Siamo qui per farti un favore, Malfoy. Vedi di trattarci bene almeno.”
Draco strinse i pugni: “Non ho chiesto il vostro aiuto… Io vi odio.”
Per un attimo i due rimasero in silenzio, poi Harry rispose: “Congratulazioni, ora hai fatto un passo verso il fondo. Ma forse dovrei dire che hai fatto un altro passo verso il fondo. Ci sei quasi.”
Draco sapeva che non avrebbe dovuto farlo, ma i suoi nervi erano senza controllo: lasciò andare il pugno e lo scagliò contro Harry colpendolo al naso, Hermione lanciò un urlo e prese la bacchetta.
“È così, eh, Malfoy? Vuoi fare il Babbano?” Harry colpì a vuoto con il primo pugno, ma centrò la guancia di Draco con il secondo. A quel punto Malfoy si lanciò contro Harry. Caddero a terra, continuando a colpire.
Hermione non sopportava la vista della lotta, decise di intervenire proprio quando la loro rabbia stava scemando.
Erano distesi a terra, entrambi sanguinavano.
Draco smise di colpire per primo. Si alzò e si lasciò cadere a terra, stremato e scosso.
Harry si sollevò e si asciugò il sangue che gli era colato dal naso. Si guardarono negli occhi per un istante, subito dopo Harry fece per tornare all’attacco. Fu Hermione a fermarlo.
“Harry! Lascialo perdere! Torniamo dentro!” Lo prese per mano e lanciò un’occhiataccia a Malfoy.
“Non preoccuparti Hermione, tutto bene. Solo qualche graffio, Dudley colpiva molto più forte. Il signor Malfoy non è molto energico!” Urlò addosso a Draco, che se ne stava seduto a terra con uno sguardo nervoso e fiero, e abbattuto.
Appena i due furono fuori dal suo campo visivo, si alzò e si avviò nel bagno: non poteva farsi vedere in quello stato.
Non si sentiva a suo agio per quello che aveva fatto, ma non poteva evitare di sentirsi rilassato. Si sentiva leggero, il peso che aveva sulle spalle era quasi assente in quel momento.
Era fuori dalla porta, quando sentì la voce fastidiosa dell’amichetta di Potter: “Hai fatto proprio un bel lavoro, Malfoy! Ci ho messo un po’ di tempo a sistemare il naso a Harry.” Hermione era appena arrivata dal bagno e stava per raggiungere Harry nella sala del processo.
Probabilmente la strega voleva approfittare del fatto che erano in un luogo così affollato per trattarlo come meritava. Lo riconosceva, anche se non l’avrebbe mai ammesso: loro erano andati all’udienza per difendere sua madre: non avrebbe dovuto prendere Potter a pugni. Sogghignò: “Granger, non dirò che mi dispiace, ma dirò che non vorrei averlo fatto oggi.”
“Oh, certo, qualunque altro giorno saresti stato scusato, non è così?”
“Diciamo che non mi sarete mai simpatici, eroi. Ma quali eroi?”
“Ti dà fastidio solo perché tu adesso non sei nella posizione di prima.”
Aveva colto nel segno. Era evidente che l’invidia strisciasse in lui come una di quelle serpi che lo rappresentavano così bene. Draco tentò di sorridere: “Non ho certo paura di finire in mezzo alla feccia.”
Hermione era visibilmente irritata a causa delle affermazioni poco gradevoli di quel Purosangue viziato al quale era stato portato via il giocattolo, ma riconosceva che nemmeno per lui era facile: “Le cose sono cambiate, Malfoy. Abituati al cambiamento e non fare il tragico. La reputazione non è tutto. E neppure la ricchezza.”
“Io non ho perso proprio niente,” la sua espressione si era fatta incerta: “Non vi ho chiesto io di venire qui a fare i protagonisti. Lo so che lo avete fatto per permettere a tutti di leggere quanto il famoso Harry Potter e i suoi amici eroici abbiano fatto per i Malfoy, schifosi Mangiamorte defraudati di tutto ciò che avevano.”
“Defraudati? Tranquillo, tutte le tue cose torneranno presto in mano vostra. Dovresti come minimo chiedere scusa a Harry dopo tutte le cose che hai detto. E noi non siamo qui per te, ma per tua madre. Senza di lei a quest’ora avresti un ruolo diverso nel mondo magico. Quindi arrabbiati pure.”
Draco rimase in silenzio per qualche istante: “Io preferisco così, però è difficile.”
“Per ora è difficile, pensa a tutta la gente che è morta, sia da una parte che dall’altra.”
“Non mi fa sentire meglio.”
“Non dovrebbe farti stare meglio, dovrebbe farti capire che sei fortunato a non avere ucciso nessuno e a non essere tu uno dei morti.”
Non sapeva cosa dire.
Sorrise incerto: “Certo, tu sai tutto, fingerò di crederti. Dì pure a Potter che la scazzottata è stata… distensiva. Immagino fosse da un po’ che voleva farlo. Spero che mi ringrazierà per avergliene data la possibilità.”
Entrò nell’aula del processo pensando che in fondo un po’ se l’era meritata. In fondo era stato un bene per entrambi.