it's only time
Mar. 15th, 2019 11:40 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Fandom: Harry Potter
Personaggi: Peter Minus
Parole: 1063
Partecipa al COWT9
prompt: Solitudine
Erano passati solo due giorni da quando Sirius Black, il suo amico d’infanzia, una delle poche persone che l’avevano trattato come un vero Mago degno di rispetto, era stato rinchiuso ad Azkaban.
Era colpa sua. O merito suo a seconda di come e di chi giudicasse i fatti.
Peter Minus aveva agito con estrema fedeltà nei confronti del suo Signore Oscuro. E ciò che aveva ottenuto in cambio non era altro che un futuro come topo.
Era andato nelle case dei Mangiamorte per scoprire i dettagli, perché lui non poteva essere morto e Peter era convinto che si nascondesse da qualche parte. Non poteva e non voleva immaginare che quel bambino l’avesse veramente ucciso.
Però i Mangiamorte, quelli che nell’ultimo periodo lui aveva trattato come amici, quelli a cui il Signore Oscuro si era affidato, lo stavano rinnegando. Erano fuggiti, avevano fatto sparire le prove della loro fedeltà a Voldemort, si erano nascosti come codardi. Peter pareva essere l’unico a credere nel suo ritorno, perché lui l’aveva promesso e Peter sapeva che non gli aveva mentito, non mentiva mai.
Il suo signore gli aveva dimostrato già molte volte che li considerava, che lui aveva un piano e che non sarebbe morto.
Peter però non era così diverso dagli altri, infatti stava vivendo da topo, in modo inumano e miserabile.
Aveva provato a ritornare a sembianze umane, ma quando era arrivato alla casa dei Malfoy non era stato accolto come si aspettava: Lucius l’aveva osservato con occhi gelidi mentre Peter riprendeva il suo aspetto, poi gli aveva urlato addosso una valanga di insulti e l’aveva invitato a non farsi più vedere lì, nella sua casa.
Peter non aveva idea di quanto tempo ci sarebbe voluto perché il suo Signore tornasse in vita, ma non aveva intenzione di perdere le speranze e sapeva che avrebbe almeno dovuto cercare un modo pratico per restare in vita, nonostante tutti lo credessero morto.
La via più semplice era forse l’unica che aveva a disposizione: restare un topo fino a quando fosse stato necessario, fino a quando il suo Signore non fosse tornato a liberarlo e a dargli la giusta ricompensa.
Peter doveva solo avere fede e credere che sarebbe successo, prima o poi.
Nel frattempo avrebbe accettato il compromesso di quella vita da topo.
Peter aveva imparato in fretta a procurarsi del cibo commestibile e un poco alla volta aveva iniziato anche ad accontentarsi di ciò che un topo avrebbe consumato nel momento della fame.
Tutto sommato essere così piccolo aveva i suoi vantaggi: passava inosservato ed era semplice per lui evitare le trappole e i veleni, visto che comunque il suo cervello umano funzionava ancora. I problemi più grandi erano causati dai predatori: gatti, rapaci e altri animali che se lo sarebbero mangiato tranquillamente per pranzo. Per cercare di restare in vita, aveva deciso di starsene al chiuso.
In quei primi giorni stava vivendo nella casa di una coppia con un bambino. Peter mangiava tutti gli avanzi del bambino e quando nessuno era in casa andava a prendersi il cibo direttamente dalla dispensa. Si era preparato una piccola scorta per i giorni nei quali per un motivo o per un altro riteneva fosse difficile o pericoloso uscire allo scoperto. Quindi aveva portato nel suo buco della frutta secca, dei cracker e dell’altro cibo confezionato.
Ogni tanto gli sarebbe anche piaciuto tornare in forma umana, più che altro perché si sentiva solo. Era da una settimana che non parlava ad anima viva. I Babbani dai quali stava vivendo sembravano essere particolarmente disgustati dai topi, quindi Peter aveva deciso di evitarli con tutte le sue forze.
Nel mondo dei Maghi i topi non erano certo venerati, ma almeno non venivano trattati così male, a volte qualcuno li sceglieva anche come animale da compagnia.
Forse sarebbe stata anche una buona idea tentare di essere l’animale da compagnia di qualche Mago in procinto di andare a studiare a Hogwarts, sarebbe stato interessante, un modo per cercare di infiltrarsi di nuovo nella scuola, di spiare senza essere osservato Silente e tutti gli altri. Sarebbe stato un modo per conoscere sempre gli avvenimenti del mondo magico, dei quali stando in una casa Babbana sicuramente non avrebbe mai potuto sapere proprio un bel niente.
Parlare non gli era mai piaciuto troppo, ma in effetti dopo giorni e giorni di allenamento al silenzio aveva iniziato a squittire, a canticchiare, pensando che forse almeno un ragno o un altro topo avrebbe potuto ascoltarlo o interagire con lui.
I giorni passavano e Peter non faceva altro che mangiare, bere e dormire, non si divertiva, ma almeno era vivo. Per passare il tempo aveva iniziato a leggere un libro Babbano che aveva trovato nella soffitta della casa, che era la sua tana. Non era una storia interessante, ma almeno in quel modo faceva qualcosa.
Peter aveva perso la cognizione del tempo, sapeva che Natale era passato ed era piuttosto sicuro che stesse arrivando la primavera. Non aveva tenuto un segno del tempo perché era stato troppo pigro. Nonostante non avesse molto da fare si era scordato di segnare i giorni che passavano e un poco alla volta non ci aveva più fatto caso. Si era deciso però ad andarsene da lì. Avrebbe sfruttato la prima bella giornata e sarebbe andato in cerca di una casa di Maghi, era sicuro che ce ne fossero nelle vicinanze.
Ogni volta che la giornata gli sembrava buona, Peter però rimandava. Ripetendosi mentalmente che almeno lì era al sicuro, aveva del cibo fresco ogni giorno e, anche se non si poteva far vedere, non andava così male.
Così i giorni passavano, e con essi cambiavano le stagioni. Peter aveva continuato a posporre la sua partenza, fino a quando i Babbani non decisero per lui, prendendo un cane, che col suo abbaiare continuo stava rendendo la vita di Peter un vero inferno.
Partì alla fine in una giornata di fine estate.
Era ora di andarsene, prima di tutto perché Peter non aveva voglia di stare coi Babbani per troppo tempo.
Desiderava tornare a casa, ma sapeva che nessuno dei suoi famigliari l'avrebbe accolto. L'avrebbero denunciato, imprigionato.
No: Peter avrebbe aspettato il ritorno del Signore Oscuro per tutto il tempo necessario e l'avrebbe fatto nella casa sgangherata che vedeva in lontananza di fronte a sé.
Se la memoria non lo tradiva, quella era la casa dei Weasley. Almeno erano Purosangue, sarebbe decisamente potuta andargli peggio.