Mar. 30th, 2019

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Fandom: Devil Survivor
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Note: in Devil Survivor ogni persona ha un numero sulla testa che dice quanti giorni gli restano da vivere.



Non è tempo di morire

















Yuzu non ne poteva avere conferma, ma sapeva che il numero che Kazuya vedeva sulle loro teste era uno zero.

Era il suo ultimo giorno di vita e lei non riusciva ad accettarlo: non poteva morire così.

Una volta erano riusciti già a sfidare il destino e a vincere, guadagnando due preziosi giorni e ce l'avrebbero fatta di nuovo, Yuzu ne era certa, o almeno ci sperava, tentava di mantenere il sorriso, ma le costava molto. Voleva correre da Kazuya, abbracciarlo e dirgli che anche se non fosse sopravvissuta stare con lui in quei giorni era stato ciò che di meglio potesse desiderare per la fine della sua vita. Nonostante la preoccupazione per la sua famiglia che la aspettava a casa, che non aveva notizie di lei da giorni, riusciva solo a pensare che tutto sommato insieme a lui si sentiva bene.

Avrebbe voluto esprimere i suoi sentimenti per lui, spiegargli quanto fosse stata unicamente la sua presenza a mantenerla in vita in quei giorni, a darle speranza. Senza di lui si sarebbe messa in un angolo a piangere e sarebbe di sicuro rimasta lì, ad abbracciarsi le ginocchia, spaventata da tutto. Invece aveva deciso di combattere, aveva accettato quel destino che la rendeva simile all'eroina di un film d'azione.

Yuzu sapeva di apparire vitale, allegra e spensierata, ma in realtà si sentiva molto più profonda di quanto potesse sembrare, si sentiva triste e debole in quei giorni nei quali tutto ciò che contava era la sopravvivenza. Non si era mai sentita speciale, ma in quei giorni stava cominciando a considerarsi un po' meglio di quanto non avesse fatto solo pochi giorni prima, quando viveva una vita tranquilla.

La sua naturale propensione per la magia, poi dimostrava quanto potenziale ci fosse in lei, che ne aveva parlato con Atsuro, al quale aveva spiegato più volte di come le riuscisse naturale usare quegli incantesimi dei quali fino a pochi giorni prima non conosceva neppure l'esistenza. Si sentiva finalmente utile, oltre che anche abbastanza brava a combattere, in tutta onestà.

Ogni volta che pensava a tutte quelle persone che erano lì con loro le si stringeva il cuore, non poteva neanche immaginare il dolore che tutte quelle morti avrebbero portato. Si continuava a chiedere se c'era qualcos'altro che potesse fare per salvare anche solo uno tra tutti quei bambini, uomini e donne che erano intrappolati lì con loro nel civilizzato Giappone, nella sovraffollata Tokyo. 

Combatteva nonostante quel numero sulle loro teste continuasse a ricordare loro che erano tutti condannati. Combatteva anche in quel suo ultimo giorno di vita, perché fino a quando fosse stata viva, Yuzu aveva giurato a se stessa che avrebbe dato il possibile per aiutare chi aveva intorno, soprattutto Kazuya, ma anche Atsuro. Il suo amico la prendeva in giro, scherzava con lei e ogni tanto la trattava da scema, ma si volevano bene, erano come fratelli e lo sapevano entrambi. E poi c'erano tutti gli altri, quelle persone spaventate che non sapevano come reagire, che avevano paura sia dei demoni che dei domatori di demoni come lei, che in realtà non avevano nulla più del comp, ma che almeno potevano difendersi. Quelle persone comuni non potevano fare altro che affidarsi alla protezione della polizia e di tutte le altre forze militari che si erano presentate lì.

Loro non sapevano neanche quanto avevano ancora da vivere, non potevano saperlo senza il comp e Yuzu era in pena per la loro inconsapevolezza, perché sapeva che li avrebbero aiutati più volentieri se avessero saputo che anche la loro vita dipendeva da ciò che sarebbe successo di lì a un paio di giorni.


Se quella fosse stata veramente la fine, Yuzu non si sarebbe fatta uccidere dal primo demone che fosse capitato da quelle parti, tantomeno si sarebbe consegnata ai militari. 


"Il numero è ancora zero, vero?" Aveva chiesto a Kazuya appena l'aveva visto sveglio.

Lui non aveva parlato, si era limitato a fare un cenno con la testa e a sospirare, triste. Yuzu aveva letto le notizie del giorno per capire quando sarebbero morti tutti. Sembrava che Beldr sarebbe stata la causa della loro dipartita, se l'aspettava.  

Aveva ancora molte ore: fino alle diciotto.

"Ce la faremo, vero?" Aveva chiesto rivolta ai suoi amici, avrebbe desiderato dar loro forza, invece si era ritrovata a cercare lei un po' di forza in loro. Era normale in quella situazione non riuscire a mantenere alto l'umore per tutto il tempo, ma di sicuro le sue lacrime non li avrebbero salvati, quindi se le era asciugate e aveva trovato in lei quei brandelli di forza che le restavano.

Kazuya l'aveva aiutata ad alzarsi. "Ce la faremo, insieme riusciremo a sopravvivere anche oggi."

Avevano ancora quasi dieci ore di vita, avrebbero scoperto come uccidere Beldr e, di nuovo, avrebbero vinto quella battaglia impossibile col tempo e col destino.

Non sapevano per quanto sarebbe durata, ma avrebbero avuto almeno un giorno in più per vivere insieme e per sperare.

 


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