Quem di diligunt, adulescens moritur
Mar. 21st, 2020 08:42 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Fandom: Persona 3
Personaggi: Akihiko, Shinjiro, Ken
Genere: Introspettivo
Prompt: Quem di diligunt, adulescens moritur
one shot
Partecipa al COWT10
Quem di diligunt, adulescens moritur
Muor giovane colui che è caro al cielo
Mentre guardava il soffitto della sua stanza, incapace di trovare pace, Akihiko stava pensando che non si era mai sentito così solo in vita sua.
Era arrabbiato con se stesso, con Ken e soprattutto con Shinjiro e con la sua stupida voglia di fare l'eroe.
Ken. Era stato lui a portare Shinjiro laggiù e a causarne la morte. Non era certo che per questo sarebbe mai riuscito a perdonarlo.
Non gli importava se l'avesse fatto a posta o no, il risultato sarebbe stato evitabile se solo quel piccolo idiota si fosse deciso a parlarne con Lui o con Mitsuru anziché cercare un confronto con Shinjiro.
Perché sapevano tutti che non era molto loquace, persino Ken l'aveva sentito dire che non voleva tornare per paura che l'incidente si ripetesse, l'aveva di certo sentito dire quanto per lui fosse stato difficile ricominciare dopo aver causato la morte di un innocente.
Eppure non aveva capito.
Sarebbe toccato a lui spiegarlo al ragazzino, che ora avrebbe dovuto vivere sapendo che un ragazzo forte e buono come Shinjiro avesse dato la vita per lui.
Per sempre si sarebbe sentito in debito, per sempre avrebbe avuto il peso di una morte sulla coscienza, proprio come era stato per lo stesso Shinjiro che da subito aveva rifiutato ogni conforto e aveva iniziato a espiare la sua pena e a punirsi, come se avesse avuto una possibilità di contenersi, di scegliere di fermarsi...
Akihiko ricordava bene il giorno dell'incidente, in quel periodo si sentivano invincibili.
Combattevano le ombre usando i loro poteri con entusiasmo, senza pensare che qualcuno di loro avrebbe potuto avere la peggio. Shinjiro era il più forte, nessuno di loro poteva sperare di raggiungere la sua potenza in battaglia, non lo avevano mai sfidato perché non avrebbero mai potuto batterlo, neanche le Ombre più forti avevano speranze di sopravvivere anche a un solo attacco contro di lui.
Nessuno di loro all'epoca si chiedeva da dove arrivasse il loro potere ed era incredibile a pensarci dopo tanto tempo, ma nessuno aveva mai messo in dubbio che il loro ruolo fosse solo quello di combattere, al di là di ogni dubbio.
Sotto la guida di Ikutsuki si erano sempre sentiti protetti e fino a quel momento, fino a quando i poteri di Shinjiro non erano sfuggiti al suo controllo causando la morte di quella donna, non avevano mai riflettuto sui suoi piani e analizzato le sue parole.
Dopo quel fatto però soltanto Mitsuru gli era rimasta ciecamente fedele.
Akihiko si stava pentendo di non essere stato capace di sollevare i suoi dubbi su quell'uomo. ma cosa avrebbe potuto fare? In fin dei conti non era che un ragazzino che dopo essersi convinto di essere un eletto immortale all'improvviso aveva visto quanto il loro potere potesse essere una condanna.
Shinjiro aveva capito ben prima di loro che il Tartarus e le Ombre non potevano essere apparse così dal nulla e che il fatto che il potere di invocare le Persona fosse stato donato solo a dei piccoli orfani non era molto chiaro. Ma non aveva avuto modo di trovare delle prove.
Non poteva credere che fosse morto, che non gli avrebbe più parlato, che non avrebbero mai più bisticciato, che non si sarebbero più confrontati sulle loro idee.
Era morto così giovane e se n'era andato da eroe.
Akihiko l'avrebbe sempre ricordato come l'amico più prezioso che avesse avuto.