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[personal profile] quistisf
Prompt: oscurità, pioggia, neve
Fandom: Heavy Rain
Personaggi: Shaun, Ethan
One shot
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Aggrappato alla speranza

Buio. 

Aggrappato alla grata, Shaun non vedeva niente. Era notte, quindi. Da quanto tempo era chiuso lì sotto?

All'inizio aveva provato a urlare, aveva gridato fino a perdere la voce, aveva pianto fino a non avere più lacrime, ma nessuno era arrivato ad aiutarlo. 

Il primo giorno dopo aver tentato in ogni modo di fuggire aveva dormito, stremato e distrutto, le nocche insanguinate, le ginocchia rotte, in mezzo all'acqua. La pioggia continuava a battere sul tetto del capannone e l'acqua continuava a salire, lenta e costante. Shaun pregava che la pioggia smettesse, ma in fondo sapeva di non avere speranze: era caduto nelle mani del killer degli origami. 

L'uomo glielo aveva detto chiaro e tondo: puoi fare tutto il chiasso che vuoi, qui nessuno ti sentirà.

Era stato stupido a seguirlo e sarebbe morto, lo sapeva. "Resisti, tuo padre verrà da te," gli aveva detto l'assassino prima di andarsene.

 

E così Shaun aveva resistito. Si era tenuto stretto alla speranza che non tutto fosse perduto, ma le ore erano diventate giorni e di notte non poteva più dormire, non poteva lasciare andare la grata, doveva restare vivo e credere che lui sarebbe arrivato.

Si era aggrappato ai ricordi, iniziando dai più felici che erano anche i più lontani.

Da quando suo fratello era morto non c'erano stati molti bei momenti: i suoi avevano litigato quasi ogni giorno e alla fine suo padre era andato a vivere in quella casa piccola e vecchia che non aveva neanche risistemato. Suo padre era diventato triste, Shaun aveva capito che si sentiva in colpa per la morte di Jason.

Non poteva morire anche lui, non voleva lasciare soli i suoi genitori.

 

Aggrapparsi ai ricordi era sempre più difficile. Ricordava la spiaggia, il calore del sole sulla pelle e il castello di sabbia, quasi perfetto, che avevano costruito insieme, poteva quasi sentire il profumo del mare.

A prendere il sopravvento però arrivava la realtà: il gelo nelle ossa e la paura, subdola e forte nel buio e nella solitudine.

 

Anche nel freddo c'erano bei ricordi: la prima grande nevicata dell'anno precedente, la battaglia a palle di neve con Jason contro il padre. Avevano vinto loro, o forse li aveva lasciati vincere... 

Dopo erano stati in giardino per almeno due ore e avevano costruito il pupazzo gigante, avevano riso per tutto il tempo. La mamma continuava a chiedere se avessero freddo, ma anche lei aveva aiutato a costruire il pupazzo di neve, aveva portato i bottoni, la giacca e la carota e si divertiva con loro a giocare sotto la nevicata ancora fitta.

Gli pareva di sentire ancora quel calore nel cuore, nonostante il freddo.

 

La giostra dei cavalli. Lui aveva insistito per salirci anche se suo padre voleva tornare a casa. Erano stati tanto tempo nel parco, gli aveva anche insegnato a lanciare il boomerang e Shaun voleva aggiungere un bel ricordo a quella giornata. Forse erano finalmente entrambi un po' più felici, forse finalmente andava meglio.


Prendere fiato gli era difficile, Shaun annaspava e sentiva freddo. Sarebbe bastato poco per lasciarsi scivolare giù. Era così stanco che si sarebbe addormentato subito e poi non avrebbe più aperto gli occhi. 

Lui però poteva salvarlo, Shaun sapeva che lo stava cercando. Gridò di nuovo per darsi forza, stringendo la grata con tutta la sua forza, doveva continuare a sperare: suo padre l'avrebbe salvato.

Date: 2020-02-27 06:06 pm (UTC)
From: [personal profile] valy
Adoro questo gioco <3 Mi รจ piaciuta la tua scelta di inserire nella storia un punto di vista che nel videogioco non era mai stato mostrato.
Grazie di questa fic!

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