Salamandre

Mar. 23rd, 2019 12:47 pm
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Salamandre


Renata stava camminando col nonno lungo un sentiero della montagna, quando aveva visto quella strana creatura, che sembrava una lucertola, ma che era lucida, tutta nera, macchiata di un giallo brillante che l’aveva ammaliata. “Nonno, guarda, è bellissimo quello!”


Il nonno aveva sempre pensato che sua nipote fosse una bambina speciale, anche perché di fronte all'aspetto affascinante e minaccioso di quegli animali pensava che fosse più facile spaventarsi che restarne colpiti. Aveva già notato la salamandra sulla riva, lucida per l'umidità era ferma sulla parete verticale di cemento del canale, sembrava quasi stesse lì per magia. "Quella è una salamandra."

"Possiamo portarla a casa?” A Renata brillavano gli occhi mentre la osservava, rapita.

"No, tesoro, non possiamo. Puoi venire qui a vederle tutte le volte che vuoi, però. Guarda quante ce ne sono!" Osservando bene, la bambina aveva notato che in effetti erano parecchie, tutte bellissime, tutte gialle e nere, sembravano quasi creature magiche, così simili alle lucertole, eppure così differenti, quasi regali.

"Nonno, posso accarezzarle?" 

Lui si era messo a ridere: "Non si fanno prendere, non sono mica cagnolini, sono animali selvatici e hanno una storia molto interessante. Vuoi sapere come sono nate le salamandre?"

Renata aveva annuito senza staccare gli occhi da quell'animale affascinante e per lei così nuovo.

"Le salamandre sono nate dal fuoco."

Renata si era voltata verso il nonno, scettica. "Ma se sta dentro l'acqua."

“Vivono vicino all'acqua perché se dovessero asciugarsi rischierebbero di tornare a bruciare, è per questo che le dobbiamo lasciare lì, per questo nessuno può addomesticarle, anche se sono così belle è importante che stiano nel loro ambiente."

La bambina non era molto convinta che il nonno le stesse dicendo la verità, ma doveva ammettere che il discorso sembrava quasi avere senso. 

Avevano proseguito lungo la via dell'acqua e Renata aveva indicato ognuna delle salamandre che aveva visto lungo la strada.

La passione le era rimasta, tanto che il nonno per il suo ottavo compleanno le aveva regalato un libro sulle leggende nel quale si raccontava anche la leggenda delle salamandre nate dal fuoco. Renata aveva consumato quel libro da quante volte l'aveva letto.

Col tempo aveva imparato che in effetti le storie del nonno non rispecchiavano esattamente la realtà. Aveva studiato l'anatomia dell’anfibio,  e aveva continuato a pensare che non ci fosse niente di più affascinante di quella creatura meravigliosa.

Era stato grazie alle passeggiate in mezzo alla natura con lui, grazie alle salamandre e a tutti gli altri animali e insetti che col nonno continuava a osservare nelle loro passeggiate in mezzo alla natura, che Renata aveva scelto il suo percorso di studi: era diventata una zoologa e si era specializzata in erpetologia, aveva seguito il suo sogno, un sogno che parecchi dei suoi coetanei non riuscivano a comprendere, del quale invece il nonno andava fiero come fosse il suo. Raccontava a tutti che sua nipote era speciale. Quando gli aveva dedicato la sua tesi di laurea si era emozionato moltissimo. Era fiero di Renata, lo era sempre stato.


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