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Adesso
Fandom: Harry Potter
Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger
One shot
One shot
Scritta per la Maritombola! Prompt: 86. Friends to Lovers (amici che diventano amanti)
Adesso
Harry era il confidente di Hermione da anni.
Spesso capitava che lei gli chiedesse consigli quando il comportamento di Ron le sembrava indifferente o superficiale e Harry aveva sempre difeso l’amico. In fin dei conti era di quello stesso Ron che Hermione si era innamorata qualche anno prima e lei sapeva quali erano i suoi punti deboli. Harry cercava di supportarla anche se a volte avrebbe voluto dirle che non gli piacevano per niente i discorsi di Ron che lei gli riferiva. È per il suo bene, si ripeteva.
Quella sera Hermione era piombata a casa sua senza preavviso. Si era materializzata nel camino e lui aveva fatto un salto sul divano, il cuore che batteva all’impazzata e la bacchetta tesa, tenuta ben salda dalla mano tremante. “Hermione,” aveva sospirato. “La prossima volta avvisami! Non siete tanti a poter entrare qui, ma non l'hai mai fatto... stavo per schiantarti.” Dopo qualche respiro profondo il cuore di Harry aveva iniziato a rallentare e lui aveva cominciato a notare qualcosa di strano nell’espressione di Hermione.
“Qualcosa non va?” le aveva chiesto, indicandole il posto vuoto sul divano al suo fianco.
Hermione aveva scosso la testa e accennato un sorriso. “No, va tutto bene, adesso.”
Harry si era alzato in piedi e aveva mosso qualche passo verso di lei. “Non sembra tutto a posto… cosa è successo?”
Hermione aveva gli occhi arrossati, ma il suo sorriso si era consolidato e sembrava sincero. “Non ti romperò più le scatole con le domande su Ron. È finita: l’ho lasciato.”
Harry non sapeva cosa dire. Fin dall’inizio della loro storia insieme si era convinto che il loro stare insieme fosse la cosa giusta.
Era giusto per tutti loro, perché insieme erano più forti: Ron era sempre stato spontaneo ed estroverso. Hermione molto più riflessiva e attenta all’ambiente intorno a lei. Erano due metà della stessa mela.
Questo almeno era ciò che Harry aveva pensato per molto tempo, soprattutto negli anni precedenti quando stava con Ginny.
Poi la loro storia era naufragata quando Ginny aveva iniziato a essere una giocatrice professionista di Quidditch. Si erano allontanati in modo graduale, al punto che quando avevano deciso di lasciarsi si erano sentiti sollevati ed erano rimasti buoni amici.
Harry aveva pensato parecchio a Hermione nell’ultimo periodo, alla sua amica della quale Ginny era stata gelosa in un passato che ormai era troppo lontano perché lui riuscisse a ricordarlo nitidamente. Per molto tempo aveva cercato di zittire quella parte di lui che gli ripeteva quanto lei fosse troppo per Ron, quanto lei fosse adatta a lui, quanto fosse la donna migliore che lui conoscesse.
Lui era il suo migliore amico, lo era sempre stato. Ma in quel momento la vedeva diversamente: lei era la sua Hermione, la donna al cui confronto ogni altra svaniva.
Lui era il suo migliore amico, lo era sempre stato. Ma in quel momento la vedeva diversamente: lei era la sua Hermione, la donna al cui confronto ogni altra svaniva.
Era di fronte a lui. Si era avvicinata e l’aveva stretto forte. E poi lui aveva sentito le labbra dolci di Hermione sulle sue, ed era stato tutto così naturale che non era stato in grado di ragionare, di pensare al futuro, di dare un nome a quello che stavano facendo.
Neppure la mattina dopo, quando Harry si era svegliato e aveva visto Hermione dormire al suo fianco illuminata dallo spiffero sottile di luce che filtrava dalla tapparella, sapeva se per loro ci sarebbe stato un futuro. Non gli importava, del resto, gli bastava il presente.