Miggo e Rusk
prompt: Mitologia irlandese/celtica
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Informazioni prese da https://www.irlandando.it/cultura/cultura-e-tradizioni/mitologia-celtica/piccolo-popolo/
Miggo il Voghee Lyno era stato svegliato dal suono del violino e nella melodia aveva riconosciuto la preferita di Rusk, il Dukko, che coi suoi simili rappresentava i suoi acerrimi nemici.
Erano anni che i due si scontravano in giro per i boschi e Miggo non aveva alcuna intenzione di farsi trovare e di rovinare quella giornata di relax, quindi aveva ficcato nel borsone il suo libro e il fondo di birra che gli era rimasto e aveva iniziato a camminare lento, senza fare rumore, per fuggire al suo nemico.
Mentre camminava staia cercando di ricordare cosa avesse rubato nell’ultimo periodo, ma a esclusione di una padella di rame che aveva chiesto e che gli era stata donata da una fata gli pareva ci fosse altro. C’era il libro, certo, ma quello l’aveva trovato posato sulla roccia in mezzo alla radura deserta, era suo di diritto, infatti l’aveva letto direttamente all’ombra di quella stessa roccia senza di certo preoccuparsi che qualcuno sarebbe accorso a reclamarlo. Avrebbe fatto meglio a farsi scrivere una liberatoria dalla fata per quella padella, invece, perché Rusk era davvero un rompiscatole con il suo desiderio di fare del bene che lo rendeva cieco al buonsenso: i folletti come lui erano fatti così, un po’ cleptomani, ma non potevano farci niente, non era una colpa, ma un difetto di creazione.
Avrebbero potuto essere amici, Miggo l’aveva sempre pensato. Lui avrebbe procurato la birra e avrebbe letto i libri umani mentre Rusk avrebbe potuto suonare il suo violino e mangiarsi le sue bacche. Insieme sarebbero stati una bella squadra: con Miggo a prendere in prestito come sapeva fare lui e Rusk a restituire il maltolto sotto compenso, visto che lui era quello buono e si faceva pagare per fare il giustiziere, e quella non era un’estorsione, proprio no.
Rusk aveva visto Miggo dormire dietro la roccia, coperto dal libro che ondeggiava sulla sua pancia tonda e che aveva appena preso in prestito, probabilmente. Gli si era avvicinato senza fare rumore e per un attimo aveva pensato di recuperare la padella che spuntava dal suo borsone senza farsi sentire, ma alla fine aveva deciso di lasciar perdere. Quasi tutti tra i Voghee Lyno erano folletti di dubbia moralità, ma Miggo gli era sempre parso diverso: quando l’aveva sfidato a restituire ciò che aveva rubato era sempre stato abbastanza sincero e non erano mai dovuti arrivare alle mani, cosa non troppo scontata quando si aveva a che fare con quei truffatori dispettosi.
Rusk si era sentito magnanimo di fronte al pensiero di lasciarlo andare, in fin dei conti aveva il borsone carico di frutta fresca e il sole di quella giornata di primavera era così bello e tiepido che forse avrebbe preferito mettersi a suonare il suo violino su un ramo e mangiare le sue bacche, piuttosto che combattere con l’unico tra i suoi nemici che, a volte, era felice di vedere.
Quando l’aveva visto svegliarsi di soprassalto e fuggire in silenzio, Rusk aveva sorriso pensando che forse in un mondo diverso avrebbero potuto diventare amici.