Rane nello stomaco
Prompt: talking and communication issues
One shot
Originale
Parole: 547
Lorenzo continuava a sentire il suo stomaco fare quel terribile rumore.
Stai tranquillo, hai solo le rane nello stomaco. Gli aveva detto la mamma. Lorenzo non si era sentito più tranquillo, anzi: gli sembrava che fosse una cosa piuttosto grave e non si spiegava come facesse sua madre a stare così tranquilla.
Quando bevi troppa acqua poi ti crescono le rane nello stomaco, sai? Devi stare attento.
La nonna aveva confermato quella terribile diagnosi e Lorenzo si era preoccupato, tanto che non riusciva a dormire. Si sentiva affamato, ma non voleva dare da mangiare del cibo facile a quelle rane infestanti che si erano messe a vivere nel suo stomaco.
Il giorno seguente avrebbe sicuramente chiesto a sua madre se magari non ci fosse un modo veloce di far sparire le rane, magari anche per evitare che si arrampicassero fino alla sua gola e che gli uscissero dalla bocca. Lorenzo era terrorizzato all'idea che avrebbe potuto svegliarsi e tossire fuori quelle rane. Se le immaginava piccolissime e terribili a saltellare in giro, forse sarebbero uscite dal naso, o gli sarebbero cresciute così tanto nella pancia che gli sarebbe cresciuta come quella della mamma quando doveva nascere sua sorella.
Se le immaginava a saltellare nel suo stomaco e a divertirsi a giocare l’una con l’altra. Pensava che fosse mentre si inseguivano che il suo stomaco iniziava a fare quegli strani rumori.
Lorenzo continuava a non riuscire a dormire e all’ennesimo brontolio aveva iniziato a piangere ed era corso dalla mamma, piangendo l’aveva pregata: “Mamma, ho paura delle rane, falle smettere!”
La mamma dormiva, si era svegliata di colpo senza capire bene quale fosse il problema. Lorenzo continuava a piangere e sembrava disperato. “Che problema c’è?”
“Puoi far sparire le rane, mamma? Come fanno a uscire? Ho paura che mi escano dalla bocca…”
Suo figlio era disperato e la mamma rideva senza alcun ritegno. Stava quasi piangendo dalle lacrime pensando a come la sua battuta avesse terrorizzato Lorenzo.
“Amore, era uno scherzo… Non hai davvero le rane nello stomaco!”
Lorenzo aveva iniziato a piangere ancora più forte, la paura si stava trasformando lentamente in rabbia. “Cattiva,” aveva detto, lentamente, con un filo di voce.
“Mi dispiace tanto, era solo uno scherzo, non pensavo che tu avresti creduto di avere davvero le rane nello stomaco…”
Suo figlio era arrabbiato, teneva le braccia incrociate e osservava sua madre tenendo la testa bassa. Si sentiva un po’ sciocco ad aver creduto a quello che pensandoci era abbastanza chiaramente uno scherzo. Alla sua età non avrebbe dovuto cascarci.
“Stai tranquillo,” la mamma lo stava abbracciando, finalmente Lorenzo si sentiva al sicuro, protetto. Sua madre si sentiva un po’ in colpa per non aver spiegato al figlio che quello era solo uno scherzo, lo stesso che le aveva fatto anche sua madre quando era piccola e che era diventato il loro piccolo modo di dire, non avrebbe mai pensato che lui si sarebbe potuto spaventare così. “Puoi dormire con noi se vuoi, stanotte.”
La mamma chiaramente si sentiva in colpa. Prima di addormentarsi tra le sue braccia, ancora un po’ scosso da quella paura, l’aveva sentita ridere.
Era vero: alla sua età avrebbe dovuto capire che la mamma scherzava, ma nonostante fosse quasi grande, per quella sera avrebbe dormito volentieri con i suoi genitori.